Venerdi, 29 marzo 2024 - ORE:13:19

Maternità e Lavoro: differenze abissali in Europa

Maternità e Lavoro

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Maternità e Lavoro

Siamo nel 2013 anche in fatto di lavoro femminile e di tutela delle neo mamme? Non credo proprio dal momento che l’Italia, come altri paesi mediterranei e non solo, sembrano rimasti indietro di anni e anni. E’ bene chiarire che il lavoro delle donne nell’Unione Europea è molto diversificato, e presenta notevoli divergenze tra paesi mediterranei e settentrionali/scandinavi.
Stati come Italia, Spagna, Grecia, Francia del sud, Irlanda e Polonia, legati alla fede cattolica che consacra la donna nella maternità, che vede la figura femminile come moglie, ma soprattutto come madre atta ad allevare figli, si differenziano da paesi come Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia e Regno Unito, molto più progrediti e aperti di mentalità.

Dopo la gravidanza?

images5La concezione cattolica della donna condiziona da sempre l’uomo e la società.  Nei paesi dove è forte la religione cattolica,  il lavoro femminile registra una percentuale bassa rispetto ai paesi dell’Europa settentrionale. Nei paesi meridionali la donna è costretta a lasciare il lavoro per seguire la gravidanza. Non c’è da stupirsi se in Italia si parla di donne in fuga dal lavoro dopo la maternità.

Secondo uno studio, circa il 90% delle neo mamme italiane non vorrebbe rinunciare al proprio posto di lavoro, se solo ci fossero orari più flessibili che riuscissero a far conciliare la famiglia con la sfera lavorativa. Sono in forte aumento le madri che, dopo aver partorito, lavorano qualche mese in modo “part-time”per poi abbandonare in maniera netta il posto fisso, che le porta molto spesso a mettersi in proprio, dando vita ad altre attività.

Ma non tutte le regioni italiane sono uguali: l’Emilia Romagna, ad esempio, si è messa in luce per aver fornito un maggior sostegno alle donne e una maggiore possibilità di lavoro. Mentre nella maggior parte del Sud Italia si è ancora ben lontani da un’apertura di questo spessore.

L’Italia è ancora distante

mamma che lavoraL’Italia deve ancora compiere dei passi importanti riguardo il tema della maternità e del lavoro, che sono distanti dalla filosofia di vita dei paesi scandinavi e settentrionali, dove la percentuale del lavoro femminile è molto più elevata.

In quei paesi il lavoro viene considerato come una cosa normale per le donne, un loro diritto inalienabile e naturale. C’è una grande opportunità di lavoro, di cambiare impiego ed orario lavorativo. La donna gravida inoltre può continuare a dedicarsi alla propria professione in modo “part-time”, in quanto viene garantito un sostegno di politica sociale incredibile.

Per dirla alla buona? C’è un ausilio forte da parte dello stato che implica servizi alle neo mamme lavoratrici che hanno da poco partorito o hanno bambini piccoli. Un sostegno efficace e propizio, che fa sì che le donne possano continuare la loro attività senza dover essere costrette a lasciare il lavoro. Ci sono anche più asili nido volti ad ospitare i figli delle donne in carriera, con orari davvero strabilianti.

 I vantaggi del congedo parentale in Svezia

congedo parentaleUn fattore che stupisce? Il congedo parentale. In Svezia, il 69% dei padri hanno chiesto di poter rimanere a casa con i propri bambini affinché la moglie potesse rientrare in ufficio, contro il nostro 9,6%. Un dato che non sorprende più di tanto i papà italiani che non si vedrebbero a cambiare pannoloni e a fare un po’ il “ mammo”.

I giorni obbligatori di congedo parentale per il padre sono 60 in Svezia, e 1 in Italia. Ma, secondo le fontiIstol ed Eurostat, dovrebbe passare una legge europea per far salire i giorni a 3 da noi. In più le svedesi lavoratrici con figli sono il 72% , mentre da noi sono solo il 50%.

Cifre che parlano senza mezzi termini, che enfatizzano l’abissale differenza che c’è tra il nostro paese e la Svezia, da sempre rinomata per la sua grandiosa politica sociale, e per la sua mentalità aperta e in continua evoluzione.

Italia svegliati che siamo nel 2013! Cos’altro bisogna aspettare per tutelare davvero il lavoro femminile e le neo mamme lavoratrici?


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